E’ stata una bella mattinata quella trascorsa ieri, una bella
esperienza su uno dei prodotti che amo ma sul quale, ahimè, ho ancora poca
cultura: il formaggio. Eppure il Matese, pur essendo potenzialmente in grado di
esprimere delle vere eccellenze, sembra rimasto fermo per diversi anni. Nessuna
formazione, nessuna crescita per la qualità delle produzioni lattiero casearie,
tranne qualche piccola e rara realtà che in maniera indipendente ha seguito un
percorso di miglioramento. Comunque è di
questo che abbiamo bisogno per ripartire e ne parlo con molto piacere perché ieri “finalmente”
ho assistito con interesse a ciò che l’Assessorato Agricoltura della Regione
Campania sta facendo con il Concorso dei
formaggi a latte crudo. Si tratta di una rassegna rivolta ai caseifici campani
che utilizzano latte crudo, che mira sostanzialmente a promuovere e valorizzare
le tipiche produzioni regionali ma soprattutto a divulgare le peculiarità e le
caratteristiche organolettiche dei formaggi per stimolare i consumatori verso
una scelta più consapevole. Bello anche l’inserimento, per questa terza
edizione, di una sezione speciale dedicata ai formaggi provenienti da
allevamenti alimentati esclusivamente al pascolo. Siamo stati in una delle
aziende più rappresentative del territorio, antesignana del formaggio di
qualità e di allevamenti di razza selezionati: è la cooperativa agricola Falode le cui strutture allevatoriali e
agrituristiche stazionano a più di mille metri di altezza, sul lago del Matese.
Mi si è aperto un mondo, devo essere sincero, non mi aspettavo ci
fossero così tanti aspetti legati al latte, agli animali, alle erbe aromatiche
presenti, all’aria, all’alimentazione, alla conoscenza in genere. Insomma, è
una vera e propria cultura del territorio, a partire dalla natura più semplice,
dalla terra. Il formaggio è un prodotto frutto di tanti particolari, tutti
unici e straordinari che richiedono una profonda conoscenza. Ogni formaggio è a
se, con le mani si possono fare miracoli e poi c’è tanta appassionante storia
dietro che gli allevatori ricordano e ripropongono in ascolto con orgoglio. Ho
appreso delle cose fantastiche, è stato bello parlare e condividere con i tanti
allevatori presenti, sapere da loro come fanno il formaggio e quale tecnica
usano, sapere i loro nonni come lo facevano e come lo conciavano per
conservarlo, è stato bello assaggiare i loro prodotti e discutere per
migliorare. Bisognerebbe farlo più spesso – certo – e forse ci vorranno decenni
per raggiungere un livello di qualità eccellente ma quello che è emerso è che un territorio sano qual è il Matese già
oggi offre delle ottime produzioni casearie. Formaggi straordinari grazie alle
essenze dei pascoli e all’ambiente che presenta diverse unicità. Presenti con i
loro formaggi le imprese: azienda agricola Loffreda
Paola (San Gregorio Matese), azienda agricola Miramonti
di Iannetelli Vincenzo (San Potito
Sannitico), azienda agricola Stocchetti Pasqualino (San Gregorio
Matese), Masseria
Reale (Castello del Matese), coop. Falode (Castello e San
Gregorio Matese).
di Vincenzo Nisio - tutti i diritti riservati
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