A macchia d’olio, una bella antologia

E’ un’opera sostenuta dallo Short Master in “Strategie produttive e di marketing per la valorizzazione dell’Olio Extra Vergine ad elevato valore salutistico”, organizzato dall’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro” in collaborazione con il Comune di Bitonto. Ne sono curatrici la dottoressa Maria Lisa Clodoveo  e la dottoressa Maria Antonietta Colonna, entrambe felici del grande sostegno offerto dalle persone che a vario titolo hanno contribuito alla realizzazione di questo progetto scientifico, didattico e letterario. Clodoveo, ringraziando i numerosi scrittori che hanno raccontato le loro storie, si dice «commossa, divertita e stupita». Per la Colonna è stata la realizzazione di un sogno: condiviso, accarezzato, partecipato, al quale si è aggiunta la giusta dose di entusiasmo e creatività proprio “A macchia d’olio”. Anche il Prof. Bernardo De Gennaro, che firma le “istruzioni per l’uso” parla di entusiasmo e asserisce che «il racconto, da millenni, costituisce la forma di comunicazione che, attraverso le emozioni, accende il desiderio nelle persone ancor prima di provare effettivamente un prodotto o una esperienza». L’obiettivo della pubblicazione del libro, conclude il rettore dell’Università degli Studi di Bari Prof. Antonio Felice Uricchio, è quello di sostenere le aziende produttrici di olio extravergine nell’instaurare un rapporto di empatia con il cliente al fine di coinvolgerlo emotivamente durante il processo di acquisto e di consumo.
 
Quarantaquattro racconti, da dilettanti e professionisti, appassionati di scrittura e sognatori che hanno partecipato ad un contest letterario. Devo ammettere di non aver faticato a leggere tutte le storie, uniche e talvolta inusuali, rappresentate da un costante senso di piacere e da sensazioni antropologiche ed emozionali. Si racconta l’ulivo e l’olio, in un percorso attraversato dalla storia, dalla cultura meravigliosa dei nonni, dal profumo delle olive acerbe al pane, olio e peperoncino. “N’tiemp’ ‘e guerra”…dai ricordi in tempo di guerra, i raid dei bombardamenti  del 1943 e il ritrovamento di una latta ammaccata di olio fra le rovine di una chiesa con su scritto “Olio Santo e Benedetto”. Era la salvezza di una madre che aveva perduto il latte per lo spavento delle bombe e non aveva da mangiare per la piccola Luisina.

“L’albero con le bacche verdi”, dono di salvezza scoperto da Jesmail dopo un lungo cammino senza sosta. Stremato, scoprì quelle bacche che batté contro il tronco dell’albero liberando il succo liquido che bevve e poi spalmò su tutto il corpo, sentendosi fresco e rinvigorito. Poi riempì l’otre e di corsa si avviò verso il suo villaggio per svelare a tutti il dono.

Insomma, questa antologia è davvero ricca di storie emozionanti che evocano una grande passione. L’olio finalmente percepito come un prodotto culturale, il cui valore inestimabile trova una grande collocazione ed è tramesso alle tante imprese che a loro volta devono trasferire alla comunità. Così, con poesia e bellezza, va raccontato l’olio. Vorrei chiudere con il testo proposto dal mio caro amico “oleoappassionato” come me, Cosimo Damiano Guarini.

Dialogo tra l’ulivo e l’olio

Ero brutto, spinoso e verdastro,
mi facevo chiamare olivastro.
Un bel giorno il contadino attento
con la pota m’aggiustò il portamento,
mi donò un aspetto dolce e giulivo
e cambiò il mio nome in “ulivo”.
Una pianta maestosa ed elegante,
per donare ricchezza alla gente,
due millenni eppur contemporaneo
sono il simbolo del Mediterraneo.
La mia chioma decorata da ogni piccola oliva
che diventa matura nella stagione estiva,
si fa raccogliere nella fase di invaiatura
perché con la buccia nera è troppo matura.
Dopo la raccolta vien posta nelle cassette
per stare vicina con le sue tante amichette.
Poi tutte insieme in frantoio arriviamo
e al sacro rituale ci prepariamo.
Ci schiaccian tutte con la frangitura
per tirar fuori la nostra cultura,
con la gramolatura e poi l’estrazione
finalmente siam pronte per l’annunciazione:
«ecco l’olio, prezioso e fragrante,
con fruttato, amaro e piccante;
dopo l’assaggio versato in bottiglia,
non sapete che gran meraviglia!»
Aria, luce e caldo mi stian lontani
per essere buono oggi e domani,
conservami con cura e abilità
se per più anni mi vuoi di qualità.
Manca solo una scritta narrativa:
sono l’olio extra vergine di oliva.



di Vincenzo Nisio - tutti i diritti riservati

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