Carissimi olivicoltori chiudete i battenti o, se proprio non volete,
rassegnatevi. Lo dico in primis a me stesso, essendo anch'io produttore di olio
da olive. Vorrei condividere con voi e soprattutto con i consumatori questa mia
piccola esperienza, una telefonata da un
uomo del Sud. Ho investito tanto negli ultimi due anni in olivicoltura,
riprendendo un vecchio uliveto e impiantando nuovi ulivi, e mi rendo sempre più
conto di quanto l'agricoltura soffra proprio da dentro e che nessuno, nessuno,
negli ultimi 60 anni sia riuscito a valorizzare questa grande risorsa.
E così venerdì sera ricevo una telefonata da quest'uomo che tutto
contento si presenta e dice di essere uno che gestisce, come commerciante,
circa 200 ristoranti e che avrebbe dovuto fornire loro olio extravergine sia
per i tavoli e sia per la cucina. Mi chiede disponibilità quindi, sia di
bottiglie che di lattine. Immaginate come ero contento io: mi dice che gli era
piaciuto il nostro progetto, il marchio, il sito internet e incuriosito ci
aveva telefonato. Poi conosco la zona, aggiunge, ci sono stato e so che da
quelle parti si produce del buon olio. Bene, dopo una breve e intensa
chiacchierata la mia domanda sorge spontanea: ma scusi, in Calabria non c'è l'olio che lei me lo chiede a me?
Viene fuori che in Calabria quest'anno si farà poco olio e di scarsa qualità
per cui è costretto ad acquistarlo fuori regione. Non so se questo sia vero,
non credo, ma lui ha bisogno di grandi quantità e continuiamo a parlare venendo
al dunque. Il prezzo. Il prezzo.