L'amaro mondo dell'olio



Carissimi olivicoltori chiudete i battenti o, se proprio non volete, rassegnatevi. Lo dico in primis a me stesso, essendo anch'io produttore di olio da olive. Vorrei condividere con voi e soprattutto con i consumatori questa mia piccola esperienza, una telefonata da un uomo del Sud. Ho investito tanto negli ultimi due anni in olivicoltura, riprendendo un vecchio uliveto e impiantando nuovi ulivi, e mi rendo sempre più conto di quanto l'agricoltura soffra proprio da dentro e che nessuno, nessuno, negli ultimi 60 anni sia riuscito a valorizzare questa grande risorsa.

E così venerdì sera ricevo una telefonata da quest'uomo che tutto contento si presenta e dice di essere uno che gestisce, come commerciante, circa 200 ristoranti e che avrebbe dovuto fornire loro olio extravergine sia per i tavoli e sia per la cucina. Mi chiede disponibilità quindi, sia di bottiglie che di lattine. Immaginate come ero contento io: mi dice che gli era piaciuto il nostro progetto, il marchio, il sito internet e incuriosito ci aveva telefonato. Poi conosco la zona, aggiunge, ci sono stato e so che da quelle parti si produce del buon olio. Bene, dopo una breve e intensa chiacchierata la mia domanda sorge spontanea: ma scusi, in Calabria non c'è l'olio che lei me lo chiede a me? Viene fuori che in Calabria quest'anno si farà poco olio e di scarsa qualità per cui è costretto ad acquistarlo fuori regione. Non so se questo sia vero, non credo, ma lui ha bisogno di grandi quantità e continuiamo a parlare venendo al dunque. Il prezzo. Il prezzo.

Cultura dell'olio: corso di assaggio riconosciuto in Molise



Fare cultura del prodotto, in questo caso dell’olio da olive, è quello che serve per rendere il consumatore consapevole e magari – perché no – farlo innamorare e diventare anche un assaggiatore professionista. E’ un lavoro in crescita, oltretutto, che può avere interessanti sbocchi professionali. L’associazione CO.PR.O.M. (Consorzio di Produttori Olivicoli Molisani), in collaborazione con UNAPROL, secondo i criteri stabiliti nell’allegato XII del Reg. (CE) n.2568/91 della commissione dell’11 luglio 1991, e successive modificazioni ha organizzato un “Corso per Assaggiatori di olio vergine ed extra vergine d’oliva” della durata complessiva di 35 ore. Il corso di formazione, aperto ad un numero massimo di 25 persone, rappresenta il primo livello del percorso di formazione per chi ha l’ambizione di diventare un esperto assaggiatore ed è riconosciuto e autorizzato dalla Regione Molise.

Matesè, i grandi progetti partono dal basso

Risollevare le sorti di un territorio che quasi non esiste nello scenario delle produzioni di qualità, nel senso che non è abbastanza conosciuto, è un impegno di tutti. O dovrebbe esserlo, ma fino ad oggi pochi si sono fatti avanti con proposte concrete. Non è giusto, il Matese merita di più perché è grande espressione di storia e cultura gastronomica, gode di uno dei paesaggi più belli d’Italia, di un clima eccezionale, di sane persone e quindi di produzioni eccellenti.

Nasce così matesè e questa sarà la volta buona. Si, ne sono convinto perché è un progetto che si fonda sull’amore, sulla passione autentica, sulla cultura, sull’identità e sulla memoria del territorio. E’ questa la visione con la quale Umberto Doti, ideatore e realizzatore del progetto, sta unendo sotto un marchio unico i prodotti d’eccellenza del Matese. Umberto sta creando una realtà fatta di giovani, dinamica, che mira a “crescere insieme ad un territorio” ancora inesplorato e tutto da scoprire. E’ bellissimo, anche l’idea di coinvolgere solo aziende artigiane a conduzione familiare che impiegano solo materie prime selezionate e che garantiscono – grazie alla lavorazione manuale e peculiare – la genuinità tipica di questa terra. E non solo i produttori, ma anche chi sta “dietro le quinte”, come designer per la creazione del logo, grafici per la creazione delle etichette e per le stampe: sono tutti del territorio, per dimostrare che uniti siamo più forti e possiamo aiutare la crescita e la valorizzazione. L’idea è quindi quella di avere un Brand unico da vendere, selezionando produttori e prodotti locali di qualità. Che ve ne pare?

Appunti di viaggio nella Terra degli Olivi: la Puglia da ricordare e quella da dimenticare

La destinazione è il Salento, il mare, ma con un obiettivo preciso: trascorrere una giornata non organizzata fra ulivi millenari e amici dell’olio. Tra gli alberi millenari si può percepire il vero valore dell'olio extra vergine d'oliva, sentirlo, quasi toccarlo. Poi però, in un ristorante, l'amara sorpresa

La Puglia è terra di ulivi.
Lo si immagina, si sa, ma quando ci si trova nel bel mezzo del paesaggio agrario esistente più antico del mondo, gli occhi fanno fatica ad assistere allo scenario. Quest’anno la destinazione è il Salento, il mare, ma con un obiettivo preciso: trascorrere una giornata non organizzata fra ulivi millenari e amici dell’olio.

Sono diretto a Melendugno, in provincia di Lecce, e durante il viaggio resto già impressionato dagli innumerevoli chilometri percorsi osservando ulivi alla mia destra e alla mia sinistra, segno indelebile di quello che è stato quest’albero per tutti i popoli del mediterraneo. Pochi giorni e riparto alla volta di Montalbano per incontrare l’amico Cosimo Damiano Guarini, agronomo, autore, pugliese doc e profondo conoscitore della materia, che trascorrerà del tempo con me facendo da Cicerone. Lascio la strada statale per entrare nel paese e non posso non fermarmi su una stretta via fiancheggiata da alberi monumentali e terra arida di colore rosso rubino: un primo impatto che mi lascia in silenzio, solo sotto un sole cocente, ad ascoltare i grilli e il vento che mai ha smesso di soffiare fra le foglie. Come un’orchestra sempre a suonare, sempre a suonare, per centinaia e centinaia di anni.

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