“Aspettando Vinalia”,
l’iniziativa adottata nell’attesa dell’evento in programma dal 4 al 10 agosto a Guardia Sanframondi (Bn),
è stata impreziosita da un convegno su “Il Sannio
Beneventano: una smart land vitivinicola e rurale”, organizzato di
concerto con la Coldiretti di Benevento. Dall’incontro, svoltosi nella sala conferenze del castello medievale, sono
emersi diversi spunti di riflessione.
Dopo l’introduzione di Titina Pigna (responsabile del Comitato Vinalia), che ha
sottolineato che: “i tempi sono maturi per progettare per la viticoltura
sannita, un modello di sistema produttivo di valore, inclusivo e sostenibile”,
e i saluti di Floriano Panza (sindaco di Guardia Sanframondi), ha introdotto il
tema Giuseppe Marotta (Direttore
DEMM UniSannio).
“Per la costruzione di un territorio intelligente (smart land) capace di produrre benessere collettivo – ha detto, tra l’altro, Marotta – bisogna migliorare e rendere aderenti alle esigenze del territorio i processi di innovazione, che non riguardano più la sola sfera produttiva ma anche quella sociale e ambientale. Il vecchio paradigma produttivistico è, infatti, fallito sia dal punto di vista ambientale che sociale, lasciandoci città affollate e piene di tensioni, paesi svuotati, spopolamento delle campagne e desertificazione territoriale. “Bisogna intervenire, da subito su questi squilibri ed intraprendere per il nostro sistema territoriale un percorso di sviluppo che metta al centro la comunità locale, la sua identità culturale al fine di rendere riconoscibile la sua reputazione. Le opportunità offerte, in particolare dalla Misura 16 del PSR-Campania, devono dar vita ad un’azione collettiva per la creazione di valori condivisi e per la messa a punto di percorsi di sviluppo sostenibile. L’esperienza realizzata con il PIF vitivinicolo, nel passato ciclo di programmazione, lascia in eredità al nostro territorio una rete relazionale fortissima basata su un solido sistema fiduciario che farà la vera differenza anche in questo ciclo di programmazione europeo.
“Per la costruzione di un territorio intelligente (smart land) capace di produrre benessere collettivo – ha detto, tra l’altro, Marotta – bisogna migliorare e rendere aderenti alle esigenze del territorio i processi di innovazione, che non riguardano più la sola sfera produttiva ma anche quella sociale e ambientale. Il vecchio paradigma produttivistico è, infatti, fallito sia dal punto di vista ambientale che sociale, lasciandoci città affollate e piene di tensioni, paesi svuotati, spopolamento delle campagne e desertificazione territoriale. “Bisogna intervenire, da subito su questi squilibri ed intraprendere per il nostro sistema territoriale un percorso di sviluppo che metta al centro la comunità locale, la sua identità culturale al fine di rendere riconoscibile la sua reputazione. Le opportunità offerte, in particolare dalla Misura 16 del PSR-Campania, devono dar vita ad un’azione collettiva per la creazione di valori condivisi e per la messa a punto di percorsi di sviluppo sostenibile. L’esperienza realizzata con il PIF vitivinicolo, nel passato ciclo di programmazione, lascia in eredità al nostro territorio una rete relazionale fortissima basata su un solido sistema fiduciario che farà la vera differenza anche in questo ciclo di programmazione europeo.
Domizio Pigna (Presidente
La Guardiense), invece, ha illustrato le sperimentazioni de La
Guardiense, già in sintonia con i percorsi di sviluppo sostenibile. Ricordando,
l’introduzione sperimentale, in aree limitate, della robotica, tipica
dell’agricoltura di precisione, per il miglioramento delle produzioni in campo
e l’adesione a progetti nazionali di ricerca, insieme ad aziende vitivinicole
di primaria importanza, per il contenimento della chimica ed il miglioramento
produttivo.
Antonio Leone (Primo
Ricercatore CNR-ISAFOM), inoltre, si è soffermato sull’uso degli aeromobili per
la viticoltura di precisione. “Grazie al volo di droni “intelligenti” – ha affermato – possiamo
avere, in tempo reale, la misura della radiazione elettromagnetica dei suoli,
del vigore vegetativo delle singole piante e quindi possiamo mettere a punto,
con una certa semplicità, strategie produttive diversificate per la gestione
dei nostri vigneti, un dato importantissimo che si trasferisce subito in
termini di miglioramento della qualità del vino.
Per Libero
Rillo (Presidente Consorzio Tutela Vini SannioDop) “la nostra provincia è ancora un vaso scomposto, che bisogna ricomporre
al più presto, continuando ad operare come si è fatto per l’attuazione dei PIF,
in cui il proficuo scambio di idee ha favorito una visione comune sulle
strategie di valorizzazione dei nostri prodotti. Lavorare continuando a puntare
sulla Falanghina del Sannio, ormai il quinto vitigno italiano per importanza, e
su un territorio di attori e non semplici spettatori”.
Carmine Nardone (Accademico
dei Georgofili - Presidente Futuridea), invece, ha ricordato che
importanti case vitivinicole hanno commissionato al mondo della ricerca la
messa a punto di vitigni resistenti alle malattie più diffuse, come l’oidio e
la peronospora, che lo stesso dobbiamo fare anche noi con i nostri vitigni
principe, ovvero la Falanghina e l’Aglianico, perché il mercato guarderà sempre
più alle produzioni che fanno a meno della chimica.
Gaetano Pascale (Presidente
Nazionale Slow Food), inoltre, dopo aver sottolineato che “la politica
europea non ci piace quando non è rispettosa delle identità locali e che la
regione fa ancora troppo poco per la salvaguardia della biodiversità”, ha
spiegato che “se vogliamo crescere come sistema territoriale in maniera
equilibrata, dobbiamo diversificare di più destinando parte dei vigneti ad
altre colture” e “che dobbiamo cambiare anche il nostro lessico parlando di
agricoltori e non più solo di viticoltori, ed essere pronti all’innovazione ma
quella effettivamente utile a noi stessi e non solo alle multinazionali della
chimica o della meccanica.
Gennaro Masiello (Vice
Presidente Nazionale Coldiretti) ha indicato la misura 16 come “una
grande opportunità per lo sviluppo del nostro territorio”. “Bisogna investire,
soprattutto, in ricerca e formazione – ha aggiunto -. La viticultura sannita è
diventata importante grazie a tutti gli operatori, ma oggi per fare l’effettivo
salto di qualità serve, soprattutto ricerca applicata, sperimentazione,
formazione e consulenza qualificata”.
Francesco Alfieri (Consigliere
del Presidente all’ Agricoltura e alla Pesca Regione Campania) nel chiudere il convegno ha detto: “Questa è un’area dove c’è un lavoro
di successo, sia di produzione, sia di paesaggio”. “Siete un modello - ha aggiunto - per quanto concerne gli investimenti
che non guardano solo al profitto, ma anche alla sostenibilità e alla
biodiversità. Magari la regione Campania avesse tante realtà come questa. Il
vino è ambasciatore e di certo può rallentare lo spopolamento delle zone rurali
che, per un futuro migliore, devono favorire una più proficua accoglienza e
ospitalità. Farò tesoro degli stimoli che mi sono venuti da questo vostro
incontro di lavoro e ritenetemi un interlocutore a vostra disposizione”.
Sandro Tacinelli
ufficio stampa: Vinalia 2016
mob.: 339 2073143
di C. S. - tutti i diritti riservati
Nessun commento:
Posta un commento