Ultimamente
si parla solo di olio tunisino e dell’importazione senza dazi doganali delle 35.000 tonnellate di olio approvate dal
Parlamento Europeo, ce n’è davvero per tutti e di tutti i gusti. Soprattutto è
la politica italiana a primeggiare questa scena, con dichiarazioni eclatanti
del tutto prive di ogni fondamento. Fermo restando che siamo tutti a favore dell’agricoltura italiana e
al consumo delle produzioni eccellenti del nostro Bel Paese, c’è da essere
coerenti e coscienti e prendere atto della realtà. Con tutto il clamore delle
notizie sono molti i consumatori che hanno paura dell’olio che mangiano,
pensando chissà quale “monnezza” gli porteranno sulle tavole. Come sono molte
le forze politiche e le associazioni di categoria a proclamare danni
all’economia italiana e al settore agricolo, in particolare quello dell’olio.
Non
comprendo, sinceramente, tutta questa preoccupazione sull’importazione
dell’olio tunisino. Non capisco dov’è la differenza nell’importare olio dalla
Tunisia o da altri paesi. Oltretutto importarlo senza dazio renderà il prezzo
più accessibile al consumatore medio, grazie al minor costo di importazione.
L’Italia è anche il maggior partner, nel settore olio da olive, della Tunisia e
perciò potrebbe ottenere dei benefici da questa agevolazione. Inoltre, il
prezzo dell’olio tunisino risulta essere leggermente più alto di quello
spagnolo e greco (i due paesi dai quali importiamo il grosso dell’olio che
consumiamo) e quindi è ancora più paradossale tutto il timore generato e le
preoccupazioni che la decisione dell’UE possano portare danni all’Italia.
di Vincenzo Nisio - tutti i diritti riservati
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