Viaggio intorno all’ulivo tra simbologia e letteratura

Cosa ruota intorno al meraviglioso fusto dell’albero di ulivo? E cosa aleggia tra le sue foglie verde argenteo? Per la sua bellezza, per la sua resistenza, per i suoi preziosi frutti l’ulivo non è un albero come tanti. E’ un signore albero. Interi popoli ne hanno fatto il proprio simbolo e ne hanno utilizzato il ricercato legno ed il profumato olio in diverse varianti. Impossibile, o quasi, raccontarne tutti i significati simbolici e tutte le citazioni letterarie che ne contengono un aspetto ma alcuni, significativi, li troverete in queste poche righe.

Si pensa che una delle prime citazioni riguardanti il sacro albero sia contenuta nella Genesi ma esso è presente nella simbologia e nei miti fin dalla preistoria. Salomone nella sua cella “fece due cherubini di legno l’ulivo” e dallo stesso legno volle che si ricavasse la porta e la navata della stessa stanzetta. Anche i poeti dell’Antico Testamento ne cantarono la magnificenza, d’altro canto lo stesso nome di Gesù significa “unto”. La colomba liberata da Noè ritornò sull’arca con un ramoscello d’ulivo nel becco, simbolo che la terra aveva ripreso il suo ciclo vitale e si stava rigenerando.

Rimanendo in tema di riti della tradizioni cristiana, ancora oggi la domenica delle Palme si festeggia portando in spalla i suoi rami in chiesa per la benedizione ed in questa accezione assurge a simbolo di pace e di riconciliazione. D’altro canto la festa pasquale ruota intorno all’albero sacro, nasce dall’Orto degli Ulivi per giungere al crisma battesimale. Ma l’olio è presente in tutti i sacramenti: il simbolo della croce durante il battesimo è unto dall’estratto delle olive e così la Cresima, la Consacrazione dei Sacerdoti, l’estrema unzione, a significare la presenza dello Spirito Santo.

Non mancano le curiosità. Pare che al termine di una preghiera collettiva sul Monte delle Beatitudini, che domina il Lago di Tiberiade, il pontefice Giovanni Paolo II durante il suo pellegrinaggio in Terra Santa nell’anno 2000 aveva benedetto un ulivo offerto da un fondo israeliano per la salvaguardia della terra. Solo quell'albero, tra i tanti presenti nel fondo, produsse frutti. Lo riferì nel 2008 il giornale israeliano Yediot Ahronot.

Molto più recentemente Papa Francesco ha utilizzato un pastorale in legno di ulivo lavorato dai detenuti del carcere di Sanremo.

Non solo tradizione cristiana però. La leggenda greca (anche in Grecia l’albero era considerato sacro) vuole che Omero indicasse l’ulivo quale simbolo di pace e di vita; pare che addirittura il legno con cui venne accecato Polifemo fosse d’ulivo. Ulisse costruì il talamo nuziale, a significare forza, unione e pace, dello stesso legno così come l’intero mobilio della sua dimora.

E come non citare la tradizione in uso tra gli antichi Romani di premiare i cittadini valorosi con corone di rami d’ulivo e la nascita dello stesso fondatore di Roma all’ombra dei suoi rami?

In ogni caso sull’origine sacra dell’albero non sembrano esservi dubbi. In tutti i riti delle religioni dell’area mediterranea, da quella ebraica a quella egizia esso era ed è simbolo di benevolenza divina nel confronti del popolo e di giustizia. Considerato, insomma, un dono degli dei. La leggenda greca vuole che fu proprio la dea della giustizia, Athena, a donare l’olivo agli Ateniensi. E così, alla nascita di ogni bambino in città, era usanza mettere a dimora un nuovo sacro albero. Esso sarebbe cresciuto con l’infante e gli avrebbe donato protezione e vigore.

L’ulivo, si sa, è una pianta longeva e per questo è stato considerato anche un simbolo di eternità e tenacia. Esso può resistere alle peggiori avversità atmosferiche sia in condizioni di siccità che di freddo. Rinasce ogni volta a mò di Araba Fenice; ad ogni taglio del tronco nuovi germogli spuntano dai monconi.

Per i popoli nordici rappresentava l’albero della conoscenza, così come lo era la quercia per i Celti.

I due colori delle foglie, il verde e l’argento rappresentano il sole è l’oscurità, il maschile ed il femminile, la ierogamia, la sacra unione tra cielo e terra e, per questo, è simbolo delle unioni sacre.

Non manca l’uso dell’olio nella magia. Non vi è malocchio che non venga “sciolto” senza una goccia di olio e non vi è incantesimo che non ne preveda l’utilizzo.

Ma la grandezza e la sacralità dell’ulivo non si estingue con le tradizioni e le leggende. Ogni nuovo oggetto ricavato dal suo tronco suscita meraviglia e ogni nuova molitura dei suoi frutti perpetua il miracolo antico.

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