Sarà il primo premio in assoluto, una piccola opera d’arte omaggiata da
Giuseppe Ibello
per il Concorso che premierà il miglior extravergine fra quelli partecipanti. Il
valore della scultura, si aggira intorno a 500,00 euro, tenuto conto del costo
di realizzazione dell’opera, della sua rarità e unicità e dell’apprezzamento di
cui l’artista gode. E’ un antico frantoio, riprodotto nei minimi particolari e realizzato
completamente a mano, pezzo per pezzo, pietra su pietra; e tutto scolpito manualmente.
Cosa è cambiato dal 24 Novembre?
È finito il tempo dell’oliera e anche dei trucchi: da lunedì nei bar, nei ristoranti, nelle mense e nelle pizzerie i contenitori per l’olio extravergine d’oliva dovranno obbligatoriamente essere muniti del tappo “antirabbocco” per evitare che vengano riempite o allungate con prodotti diversi da quelli indicati. Così, un articolo del Sole 24 Ore il 23 Novembre 2014. Ad annunciare la novità, continua ancora il Sole, è Coldiretti.
Bene, ben fatto. Ma cosa è cambiato ad oggi nei ristoranti? Io non giro l'Italia spesso, però non mi sembra affatto che qualcosa sia cambiato. Proprio ieri sera ne ho avuto conferma, in un ristorante - anche importante - che continua imperterrito ad utilizzare l'oliera. Cosa c'era dentro? Un bellissimo olio verde difettato e rancido. Non c'è niente da fare, siamo fatti così. Questo neanche sapeva della Legge.
Forse ci vuole un po di tempo, si, ne sono convinto. Sono convinto che la Legge serva, ne ho scritto più volte; è un invito ad avere rispetto per il consumatore e per chi produce. E' un invito a crescere e a progredire ma certamente tutti ci dobbiamo mettere il giusto impegno, anche chi deve controllare che le cose funzionino bene, altrimenti la Legge non serve.
Bene, ben fatto. Ma cosa è cambiato ad oggi nei ristoranti? Io non giro l'Italia spesso, però non mi sembra affatto che qualcosa sia cambiato. Proprio ieri sera ne ho avuto conferma, in un ristorante - anche importante - che continua imperterrito ad utilizzare l'oliera. Cosa c'era dentro? Un bellissimo olio verde difettato e rancido. Non c'è niente da fare, siamo fatti così. Questo neanche sapeva della Legge.
Forse ci vuole un po di tempo, si, ne sono convinto. Sono convinto che la Legge serva, ne ho scritto più volte; è un invito ad avere rispetto per il consumatore e per chi produce. E' un invito a crescere e a progredire ma certamente tutti ci dobbiamo mettere il giusto impegno, anche chi deve controllare che le cose funzionino bene, altrimenti la Legge non serve.
Buonolio Salus Festival 2015, i concorsi
Eccoci, in pieno fervore e
partecipazione emotiva.
Siamo quasi alle porte della seconda edizione del Buonolio Salus
Festival, il nostro progetto culturale, artistico e oleogastronomico. Anche
quest'anno ospiteremo tante attività: proporremo dei percorsi per le scuole,
un'area sensoriale, offriremo momenti musicali e artistici; ci dedicheremo alla
presentazione di alcuni libri, allestiremo una mostra di pittura dell'artista
internazionale Silvano D'Orsi.
Saranno due i Concorsi di quest’anno.
Un nuovo concorso che ricompenserà la scuola alberghiera che indicherà il miglior abbinamento olio -
pietanza mediante la preparazione di un piatto a scelta. Si chiamerà L’Olio al Centro
e le iscrizioni sono aperte, potranno partecipare tutti gli istituti alberghieri
della provincia di Caserta ed ogni istituto potrà partecipare con una sola
classe quinta. QUI potete scaricare il
regolamento e la domanda di adesione.
Per i produttori. Ovviamente
non mancherà il concorso che premierà i migliori
extravergine nelle rispettive categorie di fruttato. Quest'anno il panel di
assaggiatori sceglierà fra i tre oli vincitori quello migliore e ci sarà il Buonolio Salus GOLD
un premio speciale che consiste in una scultura in legno di ulivo, unica e
realizzata da un artigiano di Piedimonte Matese. QUI potete scaricare il
regolamento e QUI la domanda di adesione.
1° Corso professionale di potatura dell’ulivo
Sono felice, permettetemi l’espressione fortemente sentita. Siamo alla
seconda edizione del Buonolio Salus Festival, il nostro progetto
culturale che quest’anno si apre a nuove iniziative e oltretutto si apre
all’Italia. Si, all’Italia, a chiunque voglia partecipare o dare il suo
contributo al Festival. Il progetto, in realtà, è sempre aperto, tutto l’anno, e
le attività sono molteplici. L’anno passato abbiamo organizzato un bellissimo
percorso di avvicinamento all’assaggio dell’olio (VEDI), quest’anno è la volta del corso professionale di potatura dell’ulivo.
Il corso è rivolto a tutti i tecnici e agli operatori del settore che
intendono aggiornarsi sulle tecniche colturali dell’olivo e qualitative
dell’olio per potenziare le professionalità nel settore della potatura. Sono
previste lezioni teorico-pratiche in diverse tipologie di impianto: giovani
piante (potatura di allevamento);
piante adulte correttamente impostate (potatura
di produzione); piante allevate e potate tradizionalmente al fine di
semplificare le operazioni colturali per una più semplice e rapida gestione (potatura di riforma). Il corso si
concluderà con esercitazioni pratiche durante le quali i partecipanti potranno
mettersi alla prova, lavorando a gruppi, sotto la guida dei docenti. Ci sarà
anche spazio per la qualità dell’olio, verranno illustrate le tecniche di
assaggio, pregi e difetti, con prove pratiche di assaggio.
Gli obiettivi principali del corso
sono la riduzione dei sempre più gravosi costi di produzione mediante
razionalizzazione delle principali operazioni colturali (potatura e raccolta),
l’incremento della produzione e
stabilizzazione della quantità produttiva negli anni mediante aggiornamenti di
tecnica colturale e qualificazione degli addetti alla potatura, la valorizzazione delle produzioni
associando all’elevata qualità dell’olio il forte carattere di identità e
tipicità legato all’inscindibile binomio varietà-ambiente di coltivazione.
La
sede del corso è Villa Turrita a Dragoni (provincia di
Caserta), in via provinciale per Riardo - frazione Trivolischi. QUI
un po’ di storia della Villa. Il corso si svolgerà nei giorni 12 - 13 e 14 Marzo 2015 e a breve
pubblicherò il programma dettagliato delle tre giornate.
Il corso ha un costo di € 180 per gli adulti e di € 130 per i giovani
ed il numero dei posti è limitato. Per perfezionare l’iscrizione è necessario
versare il 50% dell’importo (90 euro adulti 65 euro giovani) presso la segreteria
organizzativa del Buonolio Salus Festival che trovate in calce.
QUI potete scaricare la domanda di iscrizione.
Segreteria
organizzativa BUONOLIO SALUS FESTIVAL
Via Matese, 1 - 81016 Piedimonte Matese
tel. 331 6177377 - 338 6886368 fax
0823 1764491
www.buonoliosalusfestival.itbuonoliosalusfestival@gmail.com
gastroliart@gmail.com
L’extra vergine ha troppe variabili, si deve cambiare
L’olio d’oliva è un grasso, il re dei grassi. A volte però
siamo troppo spinti, almeno noi assaggiatori e tecnici del settore, nel
comunicare solo le eccellenze, solo gli oli con determinate caratteristiche
chimiche e organolettiche. E infondo non abbiamo tutti i torti, se spostiamo
l’attenzione sulla valutazione dei parametri relativi alla qualità salutistica
di un olio extravergine. Pur non demonizzando mai gli oli extravergini a basso
prezzo - quelli che troviamo sugli scaffali anche a 3 euro - continuiamo a vedere
troppi
consumatori che non comprendono
le differenze. E nemmeno loro hanno tutti i torti, provate a destreggiarvi nei
meandri di uno scaffale al supermercato, fra un olio extravergine da 3 euro e
uno - sempre extravergine - da 8 euro! Il problema, evidentemente, sta
nella categoria merceologica. Non ho dubbi, non ne ho.
Una pratica poco adottata: le analisi all'olio prodotto. Come leggere i principali esami
Chi fa le analisi dell’olio? Quasi nessuno, purtroppo. Ed è un dato sul
quale ragionare, nessuno vuole sapere che tipologia di olio ha prodotto e cosa
mangerà, si è convinti di consumare olio extra vergine solo perché prodotto
dalle proprie olive e quindi garanzia di qualità. Sarebbe bene invece
analizzare l’olio ed avere un riscontro, sarebbe lungimirante e aiuterebbe a
correggere gli eventuali errori commessi. C’è tuttavia chi provvede a fare le
analisi chimiche, e spesso mi chiede di leggerle perché ci sono parametri poco
comprensibili. D'altronde non hanno tutti i torti e per tale motivo vorrei
chiarire qualche aspetto relativo ai vari esami, quelli più comuni, e
parametri.
No olio, no party
Ormai ho perso il conto di tutte
le persone - amici, parenti, amici degli amici degli amici, ristoratori e
conoscenti - che mi hanno chiesto dell’olio. Se ne avessi avuto a disposizione
50 quintali li avrei venduti tutti, senza badare troppo al prezzo. Ma di olio
d’oliva non ce n’è e questo è il punto dal quale partire e ragionare, nella
consapevolezza assoluta e per il bene di tutto il comparto.
No olio, no party. Almeno
per le piccole imprese olivicole, quelle che fanno produzioni eccellenti,
piccole quantità e grande qualità, con grande impegno. Si, perché le medie o
grandi imprese si sono organizzate, qualcuno ha anche deciso di non
confezionare olio, ma la maggioranza ha attinto olive o olio da altre zone
d'Europa o del mondo comunicandolo serenamente in etichetta. C'è trasparenza,
per carità, c'è consapevolezza e a mio parere non c'è niente di male. Quello
che manca è l'unicità e le variabili sensoriali dei nostri oli, delle nostre 538
varietà di olive. È l'Italia che
manca, più che l'olio. Le piccole aziende olivicole quindi, sono quelle che
soffrono di più, non c'è olio per fare marketing, per gli assaggi, per gli
eventi, per le fiere, per le guide. Ma non c'è neanche qualità, tranne in
qualche sporadico caso, per cui "a volte è meglio desistere che
perseverare".
Ho firmato, stop all’invasione dell’olio di palma
Ne ho già parlato QUI
qualche tempo fa: l’olio di palma fa male, questo è chiaro. Il fatto alimentare
ha lanciato, insieme a Great Italian Food Trade,
attraverso change.org,
una petizione: Stop all’invasione dell’olio
di palma. Molti hanno già deciso di sostituire l’olio di palma dai loro
prodotti a marchio, molti altri ancora non danno cenni. Mi sembra una causa
troppo importante e mi voglio impegnare anch’io, in maniera propulsiva, nei
miei limiti, ma con impegno.
Non mi dilungo a scrivere di questa petizione, ma vorrei che ognuno di
voi leggesse l’articolo del fatto alimentare che trovate QUI,
per diventare consapevoli ed essere correttamente informati. Dopodiché
firmerete anche voi la petizione. Io mi unisco a loro, dico “no” all’olio di
palma per motivi etici, ambientali e di salute. Condividete se volete e diamoci forza, uniti.
Potete sottoscrivere la petizione cliccando
direttamente QUI.
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