E’ andato tutto nel verso giusto, per fortuna

E’ così, i grandi progetti partono dal basso. Le persone sono curiose di conoscere la qualità dei prodotti, grande attenzione infatti è stata rivolta ai tanti percorsi sensoriali organizzati dal Gal Alto Casertano, grazie ai quali hanno avuto la possibilità di riconoscere le peculiarità positive e negative dei prodotti che ogni giorno si portano sulle nostre tavole. Quando il lavoro è fatto bene il risultato non manca: la rete d’impresa costituita da più di 30 aziende agricole ha avuto il successo desiderato. Ha portato in piazza prodotti di qualità riscontrando un grande consenso dal pubblico e dalla critica. Obiettivo raggiunto, la diffusione della cultura del cibo di qualità, in un viaggio di saperi e sapori che ha attraversato la due giorni proposta dagli organizzatori dell'evento.
Ecco le foto dell'evento.


La povera conquista dell'olio di oliva vergine

E’ strettamente ovvio che tutti desideriamo e cerchiamo solo la massima qualità. Non solo per l’olio di oliva ma anche per altri tanti prodotti, tutti direi. C’è da fare un esempio però: il Barolo non è un Tavernello, tutti lo sanno, ma sono entrambi dei vini. Il punto è che quando hai la capacità economica di acquistare il Barolo lo fai, altrimenti ripieghi sul Tavernello. 

Olivo, segno di unità e pace

L'Italia dovrebbe avere un pò di rispetto in più per l'olivo. Esso è simbolo della nostra Repubblica ed emblema di unità e pace. L'olivo si impone infatti nel nostro paesaggio da secoli e secoli e, pur non essendo pianta originaria dell'Italia, rappresenta oramai la nostra storia e la nostra cultura. Ogni qual volta si parla di Italia non si può non pensare all'olivo e all'olio.

La Nazione Italia manca, non mi tiro certamente indietro a dirlo, nulla di fatto in favore dell'olivo e dell'olio fino ad oggi e questo lo dimostra anche l'assenza perpetua di un Piano Olivicolo che oltretutto ci penalizza fortemente. L'olivo e l'olio per il nostro paese dovrebbero essere una sorta di sacralità da sostenere con tutte le forze, perchè parte integrante della nostra storia presente e passata e della nostra cultura che ci ha reso grandi.

Omaggio al professore Giuliano Palumbo

E' bello che Piedimonte Matese ricordi un personaggio così importante, rimasto peraltro nella memoria di molte persone, di ogni età. Non ho avuto il piacere di conoscerlo, ma ho avuto modo di percepire ed apprezzare la sua grandezza leggendo qualche sua opera ed in particolare la ricerca storica che - nell'anno 2004 - il professore Palumbo ha elaborato in una stupenda relazione a corredo dei documenti presentati al Ministero delle Politiche Agricole e Forestali per il riconoscimento della DOP per l'olio di oliva del territorio matesino. Bello anche l'omaggio della figlia Cristina, che ne ricorderà la vita e le opere attraverso una pubblicazione da lei scritta.

Comunicato. L’Amministrazione comunale di Piedimonte Matese, retta dal sindaco Vincenzo Cappello, ha concesso su impulso della Pro Loco “Vallata” e dell’assessore Fernando Catarcio - con delibera di Giunta n.190 del 09/09/2014 - il patrocinio morale alla commemorazione del X anniversario della scomparsa dello storico risorgimentale e del folklore locale, Giuliano R. Palumbo. A ricordare la vita e le opere del professore sarà una pubblicazione scritta dalla figlia Cristina, dove accanto alle note biografiche compariranno meravigliosi scatti, frutto della sua passione per l’arte fotografica e, soprattutto, per le cime ardite e tempestose dei monti del Matese, che egli ha tanto amato. Alla sua realizzazione, seppure in minima parte, contribuirà la stessa Amministrazione comunale. Giuliano R. Palumbo è stato fondatore e primo presidente della Pro Loco “Vallata”, del Centro Turistico Giovanile Scoiattoli del Matese e, assieme all’assessore Attilio Costarella, della Sezione Beniamino Caso del Comitato di Caserta dell’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano. Piedimonte Matese lo ricorda come fine ricercatore e storico del folklore locale e dell’epopea risorgimentale in Terra di Lavoro. Ma, al di sopra di tutto, lo annovera tra i maggiori studiosi di brigantaggio post unitario nel Matese, di cui ha messo in luce i singoli episodi interpretandoli con esemplare rigore storico e metodologico, dopo attenta ricerca d’archivio. Ai tanti giovani che lo hanno conosciuto, il professore Palumbo ha lasciato, alla maniera di Seneca, l’immagine della sua vita, breve, seppure densa di avvenimenti e di affetti d’ogni genere che mostrano tracce indelebili nella nostra comunità, ed esempi positivi da emulare.

L'amore per l'olivo e per l'olio ci fa essere di parte

Dobbiamo aprire le porte, dobbiamo aprirci e capire, approfondire, acquisire conoscenza. Il mondo dell'olio, oltre ad essere variegato, è anche immenso. Nel senso stretto del termine, sembra non ci sia mai fine e mai un inizio. Una conoscenza sconfinata, direi. Noi siamo dentro questo mondo senza misure a cercare di capirci qualcosa, fra nuove ricerche scientifiche e progetti innovativi, fra chi dice una cosa e chi ne dice un'altra. Le novità perciò non mancano mai, ci sono sempre, sono sempre dietro l'angolo pronte a sorprendere. Io per esempio, ricordo di aver postato uno dei miei primi articoli proprio sull'olio di semi, sui metodi di estrazione (QUI), un articolo che a leggerlo così, fra solventi chimici e altro, non ti fa un bell'effetto.

Il Mercato degli Agricoltori, un trend positivo da imitare

A volte non ci si deve aspettare grandi fenomeni, le cose che funzionano non necessariamente devono sbalordire dal punto di vista estetico. E’ l’esperienza di Montevarchi, in Toscana, provincia di Arezzo. E’ il Mercatale – il mercato coperto degli agricoltori – che la Rete d’impresa dell’alto casertano, con le 30 aziende che la costituiscono, ha visitato ieri in un viaggio organizzato per apprendere l’esperienza delle imprese che circa sei anni fa si sono unite per commercializzare i prodotti della loro terra. Oggi, sono una consolidata realtà, piena di soddisfazioni.

Restiamo in attesa, nella speranza che anche la nuova Rete d’Impresa dell’alto casertano – costituita grazie all'indispensabile impegno del Gal Alto Casertano – possa decollare ed avere  lo stesso successo. La giornata, intanto, si è conclusa con la visita al Mercato centrale di San Lorenzo, così la stampa dell’epoca lo descriveva, era il mercato più famoso di Firenze. Siamo nell’anno 1860, anno del trasferimento da Torino a Firenze della capitale del Regno d’Italia.

Ecco le foto della giornata, scattate dal blogger - amico della Terra - Alessandro Santulli

Pensate che il Biologico sia più salutare? Vi sbagliate

Il cibo biologico non è più salutare di quello convenzionale. Bene, mi sono dichiarato. Anche se continuo a leggere di tutto e di più, fra giornali, internet e quant'altro, sulla presunta superiorità del cibo ottenuto da agricoltura biologica, io mi fido della scienza. O meglio, di certa scienza. Già, perchè anche gli scienziati la vedono in maniera diversa e, pertanto, bisogna saper comprendere la serietà di chi propone alcuni quesiti. Anche un'altra cosa mi è chiara, che l'agricoltura biologica non potrà salvare il mondo ne sfamarlo, soprattutto se fra gli obiettivi c'è la salvaguardia della biodiversità. Il motivo è semplice.


Gli oli da olive hanno bisogno di serenità



Siamo sempre pronti, in ogni istante, a demonizzare gli oli da olive a basso prezzo. Eppure, non mi sembra che i produttori di Barolo ce la tengono a morte con il Tavernello. C’è una confusione sfrenata fra i consumatori, su quale olio scegliere e perché sceglierlo, dovuta soprattutto agli allarmismi proposti da organizzazioni o persone poco informate che, evidentemente, preferiscono la strada del sensazionalismo per suscitare quel notevole interesse dei lettori e dell’opinione pubblica al fine di diventare falsi pionieri. Ma non siamo all’epoca di Cristoforo Colombo. Siamo nell’anno 2014.
 

Non solo la mosca, quest'anno sono tanti i fattori che condizionano la qualità

Lo avevamo già compreso, dopo le piogge di maggio, che non sarebbe stata una annata ricca dal punto di vista quantitativo. Maggio è il mese della fioritura e pertanto le condizioni meteo di questo periodo sono decisive per l'impollinazione e l'allegagione. Per l'olivo l'impollinazione è anemofila, cioè ottenuta grazie al vento che trasporta il polline e le piogge persistenti possono determinare la poca diffusione del polline con conseguente scarsa produzione. Bisogna però considerare anche altri aspetti, fondamentalmente legati alla concimazione sbagliata.

I vincitori del Concorso Buonolio Salus Festival, prima edizione

Non ne avevo mai dato notizia, ma all’invenire della seconda edizione del Festival, credo sia giusto comunicarvi i vincitori della prima edizione del Concorso dedicato alle aziende partecipanti. La giuria, composta da un panel di professionisti assaggiatori e guidata dal Panel Leader Maria Luisa Ambrosino, ha valutato attentamente gli oltre 20 campioni pervenuti proclamando i migliori oli extravergini nelle tre diverse categorie: fruttato leggero, fruttato medio e fruttato intenso. Ecco dunque i vincitori:

Libero Olio in Libero Stato, un breve saggio

Ho letto - o meglio, riletto per la seconda volta - il libro da collezione Libero Olio in Libero Stato, che consiglio a tutti di leggere e specialmente a chi è incuriosito di conoscere l'evoluzione - il presente, il passato e forse anche il futuro - di un prodotto che in ogni caso ha fatto la storia dell'Italia e del mediterraneo. Ne è autore Luigi Caricato, certamente uno dei maggiori esperti e cultori dell'olivicoltura nonché ambasciatore del nostro olio nel mondo e, - come si legge anche dall'introduzione di Daniela Marcheschi, antropologa e scrittrice - «una delle personalità  più originali della cultura e dell'imprenditoria italiana contemporanea».  Ci sono lavori, come questo di Caricato, che effettivamente vanno letti e riletti per comprenderne il senso fino in fondo, vanno quindi giudicati con calma.

Ma lo sapete che lo zucchero grezzo di canna e quello bianco sono la stessa cosa?

Già, e non è l'unica cosa che ho scoperto leggendo il libro di Dario BressaniniPane e Bugie. Certamente questo è uno degli argomenti che mi ha lasciato più pensieroso, sapere che il saccarosio, il comune zucchero da tavola, non solo viene estratto sia dalla barbabietola che dalla canna da zucchero, ma la molecola è esattamente la stessa. Uguale. Identica. Indistinguibile dal nostro corpo. Anche dal punto di vista calorico è uguale e la superiorità (ricco di minerali, più salutare ecc.) dello zucchero di canna è solo presunta.

Ve lo dico in partenza: io consumavo volutamente zucchero di canna da anni, pagandolo di più perché pensavo fosse più salutare e senza schifezze aggiunte. La parola “raffinato” ad esempio, mi faceva pensare a trattamenti spudorati con sostanze chimiche. Invece significa semplicemente purificato, privato delle impurità. Il fatto è che l'informazione è assolutamente inesatta e sul web, sulle riviste e un po' dappertutto si decantano a squarciagola le lodi dello zucchero di canna grezzo, nonostante la mancanza di prove scientifiche a riguardo. Non vado oltre, ma quello che posso consigliarvi è di leggere questo libro.

Un estratto del libro si rende comunque obbligatorio.
«Possiamo quindi essere certi che lo zucchero integrale sia identico a quello bianco? La scienza non fornisce certezze. Tutto quello che si può dire è che allo stato delle conoscenze attuali non paiono esserci differenze sostanziali per il consumo umano. Tutta la pubblicità a favore dello zucchero di canna grezzo o integrale si basa sul contenuto di quei micronutrienti (magnesio, calcio, ecc.) che risultano assolutamente irrilevanti. Potrebbe contenere tracce qualche sostanza non ancora identificata e benefica per l'organismo? Certo, esattamente come potrebbe contenere qualcosa di tossico per l'organismo. Per le api, ad esempio, lo zucchero integrale e la melassa risultano velenosi.»


di Vincenzo Nisio - tutti i diritti riservati

Con l'olio ci si deve comportare in maniera diversa, quando lo si sceglie per "un fatto di salute"



E così, parlando di olio con una famiglia napoletana sulla spiaggia di Gaeta, a una certo punto il tizio mi ha detto: per me l'olio è un fatto di salute, scegliamo l'extravergine perché dicono che fa più bene. Qui mi devo soffermare, per forza di cose.

Partiamo dall'inizio. La prima regolamentazione sul l'olio di oliva risale al 1890 con il Regio Decreto Legge 7045. Nell'aprile del 1908 però, con la Legge numero 136, si ebbe una prima “classificazione” degli oli prodotti dalle olive. In particolare si distinguevano gli oli di oliva genuini dagli oli di oliva miscelati, ovvero quelli miscelati con oli di semi o con altre sostanze oleose.

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