Sono in vacanza, in Calabria, in un villaggio turistico. Quando si stacca un po' la spina si dovrebbe non pensare a nulla ma per me non è così. Anche quando sono in vacanza la mia attenzione si concentra sul lavoro, in particolare sui "fatti gastronomici" e - ovviamente - con sana curiosità di capire che tipologia di olio usa la struttura e quale e quanta attenzione dedica all'olio di oliva.
Mamma, hai preso l'olio extra vergine di oliva?
Sono in vacanza, in Calabria, in un villaggio turistico. Quando si stacca un po' la spina si dovrebbe non pensare a nulla ma per me non è così. Anche quando sono in vacanza la mia attenzione si concentra sul lavoro, in particolare sui "fatti gastronomici" e - ovviamente - con sana curiosità di capire che tipologia di olio usa la struttura e quale e quanta attenzione dedica all'olio di oliva.
Go easy! per l'alto casertano. La web App
È
frutto di un duro lavoro, durato molto tempo, più di un anno. Quando si lavora
bene, in un gruppo di amici leali e persone sane legate dagli stessi principi,
i risultati non sono disattesi. Mai. Questa è una di quelle cose che ti rende
felice, anche se piccola e forse ancora irrilevante, perché nata da zero e
voluta fortemente dalla Rete degli sportelli informativi
promossa e gestita dal Gal Alto
Casertano nell’ambito dell'Asse IV del Programma di Sviluppo
Locale della Regione Campania 2007/2013.
Ancora una volta, falso 100% italiano da agricoltura biologica
Proprio ieri
ne ho parlato, incuriosito dal fatto che tutti abusano liberamente della
straordinaria firma del 100% italiano, stavolta anche biologico. Fortunatamente
però i controlli ci sono, anche se sono sempre molto pochi – secondo me. E’
successo in Puglia, regione leader nella produzione di olio di oliva, la
Guardia di Finanza di Andria ha arrestato 16 persone che avrebbero trasformato
olio di oliva comunitario in olio di oliva 100% italiano biologico. Un giro di
affari da 30 milioni di euro.
100% Made in Italy, a noi italiani spetta di diritto, ma la qualità per molti è ancora un miraggio…
…fino a quando arriveremo a screditare anche questo slogan che per tutti oggi è sinonimo di qualità. Perché ormai è molto, troppo tempo che leggo sul 95% dei prodotti “100% made in Italy” e ogni volta – anche a me – fa pensare alla garanzia, alla sicurezza, alla qualità senza eguali. E in realtà è proprio questo che dovrebbe essere il Made in Italy, garanzia di qualità e sicurezza alimentare, mentre si continua ad abusare della dicitura e a fregiarsi di questa firma straordinaria.
Scommettiamo che...?
Anche noi ci siamo. Stiamo proseguendo per la nostra strada, dopo aver dimostrato la volontà di dare al territorio della provincia di Caserta – o anche alla Regione Campania, perché no – una propria identità. Ho lanciato l’idea nella prima edizione del Buonolio Salus Festival, il 29 e 30 Marzo 2014 e da allora – con un gruppo di produttori che ci credono – non ci siamo più fermati.
Il Koinè non piace a mia nonna
E non mi sorprendo, lo dico subito. E non è nemmeno “questione di
gusto”, è questione di abitudine ad alimentarsi con un certo tipo di olio
diverso da quello che alcune aziende producono oggi. La qualità dei prodotti
che ognuno di noi mangia ogni giorno la decidiamo noi stessi, a seconda di ciò
che ci piace e che ci provoca piacere. Mia nonna – ad esempio – preferisce
l’olio del contadino, olio vergine di oliva secondo me con notevoli difetti
organolettici e, quell’olio, rappresenta per lei la massima qualità e lo mangia
con passione. Non c’è niente da fare.
L'extravergine fa bene, si ma quale?
“Olio extra
vergine di oliva De Cecco 100% made in Italy in offerta speciale nei
supermercati Coop”. (QUI)
Italiano,
appunto, garanzia di qualità. Ma può essere di qualità un olio extra vergine da
3,35 euro? Innanzitutto credo che bisognerebbe stabilire dei parametri chimico-organolettici ben precisi che
evidenziassero il livello di qualità di un prodotto, perché non tutti i prodotti di qualità sono
della stessa qualità. Ne ho già parlato, QUI.
Ok ok ok, ma i supermercati?
Parto dal reale principio che per produrre un olio di qualità ci vuole tanta passione, entusiasmo e soprattutto coraggio. Bene: la passione, l’entusiasmo e il coraggio sta finendo, c’è sconforto nel mondo dell’olio. Lo sappiamo tutti. Stiamo tartassando la ristorazione tutta, quale veicolo fondamentale per la diffusione della cultura di prodotto e quale veicolo per fornire al consumatore la corretta informazione e favorire una svolta alla dinamica degli acquisti, ma credo che anche i supermercati – tutti – abbiano una grossa responsabilità in questo senso. Si, perché se ci fate caso, in genere nei supermercati si trovano solo oli commerciali a prezzi bassi, a volte qualche olio a DOP o IGP, ma extravergini eccellenti del territorio nemmeno l’ombra. Perché?
L'insalata è con l'extravergine
Si sa, con l’estate arriva la voglia di cibi freschi, delicati e colorati. Ed ecco le insalate, che sprigionano una serie incredibile di profumi ed aromi. Io – personalmente – amo quella di pomodori, d’estate la mangio tutti i giorni. E qual è l’alimento principale di un’insalata? Bè, voi immaginate l’insalata senza olio extra vergine? Possiamo dire che l’extravergine è il cuore pulsante dell’insalata oltre ad essere il grasso più salutare e più indicato.
Iscriviti a:
Post (Atom)
IN EVIDENZA
Nasce Antico Podere Matesino, un'azienda giovane al passo coi tempi
È sempre un piacere scrivere di coraggio, di voglia di fare le cose, di non cullarsi sugli allori, di rischiare qualcosa per essere l...