Il territorio è: Alto Casertano...go easy!

Ne siamo fieri. E’ un progetto a cui teniamo molto, tutti, insieme ai colleghi degli Sportelli Informativi e al Gal Alto Casertano. Un nuovo progetto – infatti – taglia i nastri di partenza: l’applicazione per smartphone Alto Casertano…go easy! Dopo una intensa attività di raccolta dati, incontri con aziende, associazioni, operatori, preparazione della banca dati e della micro-piattaforma, finalmente è on line altocasertanogoeasy.it, il progetto proposto dalla Rete di Sportelli Informativi e realizzato dal GAL ALTO CASERTANO.

Tappo antirabbocco, la Legge adesso ci vuole. Adesso basta

Leggo, in giro per internet, della  insoddisfazione sull’introduzione del tappo antirabbocco – da parte di chi fino ad ora ha lamentato il rispetto e la tutela dell’olio. Mi sorprende quindi leggere lamentele di chi implora la cultura di prodotto come unica soluzione per “uscire dalla nebbia”. La cultura è cultura ed è la cosa su cui lavorare, per carità, ma purtroppo – e dico purtroppo – la Legge adesso ci vuole. Adesso basta.

L'olio deve morire nel territorio in cui nasce


E' proprio vero, si cerca invano di commercializzare l’olio chissà dove, in quale parte d’Italia o del mondo. E’ la giusta osservazione fatta dal produttore e oleologo Francesco Girardi nel primo incontro fra produttori – tenutosi qualche mese fa – organizzato per discutere della fattibilità di richiedere un marchio di qualità per l’olio della provincia di Caserta. Sosteniamo con forza che l’olio prodotto in un territorio deve morire nello stesso territorio in cui nasce, non solo perché sarebbe un grande gesto di onestà e rispetto se tutta la ristorazione utilizzasse l’extra vergine di qualità delle aziende locali, ma anche perché gli extravergini prodotti in un determinato territorio uniscono fortemente i piatti della tradizione – quelli elaborati nei secoli dalle nostre nonne. Non per rinunciare agli altri oli, assolutamente, ma il cuoco o chef per esempio ignora completamente gli oli territoriali preferendo molto o troppo spesso oli di bassa qualità.


di Vincenzo Nisio - tutti i diritti riservati



Olio vergine lampante, che bontà

Scrivo questo articolo a seguito di una mia riflessione maturata dopo aver commentato un articolo del dott. Caricato su Olio Officina Magazine: Le virtù miracolose del lampante.

Quando parliamo di questo prodotto – l’olio lampante – la prima cosa che ci viene in mente è il passato, la storia dei nostri nonni, la tipologia di olio che si consumava anni e anni fa. Pensiamo che, per fortuna, ci siamo evoluti e abbiamo capito come si fa la qualità. Pensiamo, ma a quanto pare non è così.

Approvato l'emendamento Mongiello che introduce il tappo antirabbocco

Contraria solo la Lega Nord, l’assemblea della Camera ha approvato l’emendamento Mongiello alla legge Salva Olio italiano, così è stato introdotto il tappo antirabbocco ed il termine “miscela” per il prodotto ottenuto con oli di vergini ed extravergini provenienti da paesi terzi. Finalmente.

A volte basta semplicemente riflettere, per capire

Un amico mi propone questo video, interessante e simpatico. Dal grane Totò una semplice riflessione che voglio condividere anche con voi.


Nisio, investi la tua grande passione in altro



E' quanto mi ha detto uno che di olio ne mastica abbastanza, un Dirigente, non faccio nomi sia per correttezza e sia perché non è importante. Dedicarmi ad altro, spendere la mia passione per altre attività, per le quali ne può valere davvero la pena. Parlavamo appunto di olio, in particolare di come valorizzare la produzione del territorio casertano ed io gli ho riferito della volontà mia e di alcune aziende di chiedere il riconoscimento del marchio di qualità IGP, per avere più forza propulsiva e dare al consumatore garanzia di qualità e origine.

Ebro compra el 52% de la compañía Pastificio Lucio Garofalo, S.p.A.

Non è il primo e non sarà nemmeno l’ultimo. Purtroppo noi italiani saremo costretti a vederne ancora di queste cose, a malincuore, almeno per me.
Evidentemente gli spagnoli credono nell’Italia più di quanto ci crediamo noi italiani, lo hanno dimostrato qualche anno fa con Deoleo, impresa spagnola leader mondiale nella commercializzazione dell’olio di oliva, acquistando gli ormai ex marchi italiani Bertolli, Carapelli e Sasso

Di chi è quest'olio? Una questione di identità

Se questa foto fosse stata scattata nel 1960 potevo capirlo. Purtroppo siamo nel 2014, a Giugno, in una osteria di Terracina – provincia di Latina – che ha aperto da poco. Siamo stati a cena, locale molto carino, vini selezionati, personale cortese, pesce fresco e olio nelle santissime ampolle vietate dal 2006. Il presunto extravergine banalizzato sul mio tavolo era in cerca di identità, chissà chi lo ha prodotto e con quanta fatica. Ma possibile che nella ristorazione si continua imperterriti ad utilizzare le ampolle invece di proporre una carta dell’olio? L’olio di qualità va abbinato ai piatti come i vini per esempio, è un alimento caspita. Se tutta la ristorazione utilizzasse l’olio del proprio territorio nessuna azienda olivicola soffrirebbe, bastasse un po’ di senso civico e un po’ di rispetto per chi produce. E’ ora di crescere, non vi pare?

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