L'Oleogastronomia
L'Oleogastronomia, perché no.
Se l’enogastronomia è l’insieme dell’enologia e della gastronomia riferita ad un territorio, allora deve esistere anche l’Oleogastronomia. E’ un termine nuovo, come educazione allo studio dei rapporti tra territorio e i suoi prodotti, in particolare l’olio ricavato dalle olive. Ne parliamo sempre di più - fortunatamente - dell’abbinamento cibo-olio, partendo dalla degustazione fino ad individuare il giusto accostamento per dare alla preparazione gastronomica la sua armonia. Non avrebbe alcun senso oltretutto, conoscere tutti gli oli del mondo e poi trovarsi impreparati di fronte alla necessità di scegliere quello più indicato per un determinato piatto, costretti ad improvvisare secondo l’esperienza o secondo alcune regole tipo “il bianco col pesce e il rosso con la carne”. E’ una questione culturale, come al solito.
Con il termine Oleogastronomia dobbiamo intendere l’insieme dei prodotti che un determinato popolo produce e consuma legandoli all’olio da olive, come condivisione nella società e come evoluzione del gusto.
Creare un ulteriore interesse della comunità nel mondo dell’olio si può, è il turismo oleogastronomico che può rappresentare una buona opportunità per l’agricoltura e per il territorio.
CAMPANIA GOURMET: La cultura gastronomica dalla produzione alla cucina in 230 ricette di tradizione
Sarà
presentato nel pomeriggio di Domenica 30 Marzo al Buonolio Salus Festival, durante la
tavola rotonda sui saperi e sapori dell’olio extravergine da olive. E’ La prima
enciclopedia del gusto campano che illustra i prodotti tipici, sia riconosciuti
dai marchi comunitari che le eccellenze di qualità meno note e, soprattutto, la
prima selezione di aziende dell’agroalimentare (circa 900 imprese - i cui
elenchi iniziali sono stati forniti dalle Camere di Commercio campane - produttrici
di olio e pasta; prodotti da forno, ittici, carne e lattiero-caseari;
ortofrutta e conserve alimentari; vini e liquori) che già esportano nei paesi
stranieri o che intendono essere presenti in tali mercati per dare la concreta
opportunità a turisti, operatori del settore e compratori stranieri di
relazionarsi direttamente con i produttori.
Il miglior olio extravergine Biologico del Mondo è casertano
Credo di
essere stato uno dei primi a saperlo, dall’amico Francesco Girardi, in diretta
da Andria. Un’esplosione di felicità e soddisfazione: il migliore extravergine Biologico del Mondo è
Casertano, dell’azienda Monte della
Torre di Alberto
Marulli - Comune di Francolise, in provincia di Caserta.
E’ stato
premiato nella XIX edizione di Biol, il premio
internazionale per il miglior olio biologico che si tiene ad Andria, una delle
città dell’olio più importanti per superficie olivetata e produzione. Più di
400 gli oli in gara provenienti da 17 paesi, che rendono il Premio Biol il
concorso olivicolo più grande al mondo, valutati da una Giuria composta da 27 esperti
e internazionali assaggiatori di olio d’oliva. A Castel del Monte, l’edificio
fatto costruire dall’imperatore Federico II in Puglia, nell’attuale frazione
omonima del Comune di Andria, è stato proclamato vincitore del premio Biol 2014
Alberto Marulli, titolare dell’azienda
Monte della Torre di Francolise.
E con
estremo entusiasmo vi anticipo che sarò il primo ad avere il miglior olio extravergine Biologico del
mondo, al Buonolio Salus Festival
il 29 e 30 Marzo 2014. Avranno l’onore ed il piacere di degustarlo anche tutti
coloro che saranno presenti alla Cena Oliocentrica
Domenica 30 Marzo alle ore 20.00. presso la Tour D’Argent a Gioia Sannitica.
Una provocazione?
…Direttamente
dalla proclamata Terra dei Fuochi, il miglior olio extravergine Biologico del
Mondo...
Quello extra vergine d'oliva è un vero "farmalimento" ad azione antiinfiammatoria
L'olio extra vergine di oliva è oggi considerato un vero e proprio
alimento funzionale grazie alla presenza di preziosi costituenti nutraceutici. Sentivo
a Radio 24 ieri mattina un interessante intervento della dr.ssa Silvana Hrelia,
docente di biochimica della nutrizione del Dipartimento di scienze per
la qualità della vita all'Università di Bologna.
"L'olio extra vergine di oliva - spiega Silvana Hrelia - contiene quei componenti bioattivi che hanno la proprietà di abbassare l'infiammazione (flogosi) che va a bruciare i nostri tessuti diminuendo così il rischio cardiovascolare." Un tempo - continua l'esperta - i dietologi ci proibivano l'utilizzo dell'olio extra vergine d'oliva per condire le nostre insalate niente di più sbagliato perché - conclude Hrelia - questo tipo di olio è un vero e proprio farmalimento.
"L'olio extra vergine di oliva - spiega Silvana Hrelia - contiene quei componenti bioattivi che hanno la proprietà di abbassare l'infiammazione (flogosi) che va a bruciare i nostri tessuti diminuendo così il rischio cardiovascolare." Un tempo - continua l'esperta - i dietologi ci proibivano l'utilizzo dell'olio extra vergine d'oliva per condire le nostre insalate niente di più sbagliato perché - conclude Hrelia - questo tipo di olio è un vero e proprio farmalimento.
Che confusione
Abbiamo capito. Solo extravergine.
In giro ci sono voci, anche autorevoli, che parlano di extravergine come unico prodotto da utilizzare per l’alimentazione umana. Tutto il resto non serve e lo si può conservare nei ricordi passati. E' ovviamente il grande errore, frutto della errata comunicazione. Un olio extravergine di qualità, con tutte le caratteristiche chimiche e organolettiche che tanto ci appassionano, si differenzia dagli altri extravergini che troviamo a "prezzi vantaggiosi" perché prodotto secondo alcune regole fondamentali che permettono a quel prodotto di avere alcune caratteristiche che apportano benefici dal punto di vista salutistico.
Dove sono i consumatori?
Sono sempre molto attenti alla propria alimentazione (almeno sembra),
eppure quando se ne parla o c'è attenzione verso la cultura di un
prodotto e verso la corretta informazione sono quasi sempre "assenti". Domenica 30 marzo 2014 saremo alla Tour D'Argent, a Gioia Sannitica, in una
mattinata dedicata ai consumatori, agli appassionati, alle mamme e a quelli che
vorranno esserci, per un focus dedicato
all'educazione al consumo del vero extravergine. Vogliamo rendere il
consumatore consapevole dell'olio che mangia e informarlo della effettiva
qualità dell'extravergine in vendita nella GDO. L'olio da olive va consumato
come investimento per la propria salute e non deve essere banalizzato sulle
tavole e nella mente di chi lo acquista come un banale condimento pensando che
sia tutto uguale. Sono convinto che la stragrande maggioranza dei consumatori
non è consapevole dell'olio che utilizza, perché non è correttamente informata
e non ha cultura di prodotto.
Siamo contagiosi e Vi Aspettiamo numerosi.
Siamo contagiosi e Vi Aspettiamo numerosi.
L'oliva di Caiazzo nella sua massima espressione
Io l’ho sempre sostenuto, l’oliva di Caiazzo manifesta la sua massima espressione quando è lavorata per ottenere le olive da tavola. Sembra che l’olivicoltore sottovaluti le potenzialità di quest’albero di ulivo, come se dalla pianta si potesse estrarre solo olio. Le olive da mensa oltretutto sono molto richieste, in Italia ne produciamo pochissime e ne importiamo tante. E’ un problema culturale? Ci sono varietà di olive, come la caiazzana, predisposte alla produzione di olive da tavola, perché non si producono?
A tal proposito cito un passaggio di una relazione storica realizzata dal compianto studioso locale Prof. Giuliano Palumbo:
“…Ci raccontava un vecchio contadino della Contrada rurale di Santa Lucia, sita al confine tra Piedimonte Matese ed Alife, località coltivata quasi esclusivamente ad ulivo, spesso maritato alla vite, che, in ogni proprietà esistevano soltanto una o due piante d’Olivo caiatino, (olivi di varietà caiazzana) il cui frutto era destinato alla tavola, previa cottura al forno, con l’aggiunta d’aglio, arance, sale e finocchietto, appositamente triturati. Sul desco di Natale, per tradizione, non poteva mancare questa speciale oliva, che veniva consumata negli intervalli tra una pietanza e l’altra…”
Si parte dal territorio
L’ho detto tante volte, e ne sono convinto: per valorizzare al meglio gli oli extravergini c’è bisogno della ristorazione e del territorio. Gli extravergini ottenuti dalle olive coltivate nel territorio uniscono fortemente i piatti della tradizione, grazie ad un legame intimo e profondo. Mi emoziono sempre quando vedo gli Ulivi secolari che si affacciano dalle maestose montagne, sono l’espressione di un ricordo, ancora vivo, dell’ambiente all’origine, di partenza.
I piatti tipici di una terra, elaborati nei secoli dalle nostre nonne nate e cresciute in un determinato luogo, esprimono un forte radicamento col territorio e bisognerebbe associare quelle ricette ai prodotti tipici da cui provengono. Questo compito e questa responsabilità spetta al cuoco, scegliere e interpretare la materia prima. Allora rinunciamo agli oli che non sono de territorio? Certamente no, tutti gli extravergini di qualità devono essere usati, ma ciò che noto nella ristorazione è che si ignorano completamente gli oli territoriali e molto molto spesso vengono scelti oli di bassa o bassissima qualità. La ristorazione non dimostra affatto di essere sensibile, e ritiene – secondo me – che l’olio sia un banale condimento poco importante nella realizzazione di un piatto. Ovviamente è un grande errore.
Successo al percorso di avvicinamento all'assaggio degli oli vergini di oliva
Sono felice,
lo voglio comunicare ad alta voce.
Si, perché quando
fai un lavoro e trovi apprezzamento significa che ha funzionato. Con gli amici
della Duc in Altum stiamo facendo un
bel lavoro e seppure con tante difficoltà, lo stiamo portando avanti. L’auspicabile
successo dell’evento è legato al territorio, agli amici e conoscenti, dobbiamo
essere contagiosi e partecipi alle iniziative. Non me ne vengano a dire poi che
qui non si organizza niente.
Il percorso di
avvicinamento all’assaggio degli oli vergini di oliva è stato
un bel successo, ci ha reso felici tutti. Un grande interesse fra i
partecipanti, i quali continuano a chiederci di poter ripetere tale esperienza
su tutto il territorio coinvolgendo tutti, ristoratori,
consumatori e appassionati, perché si sono resi conto di quanto sia importante
la cultura di prodotto e soprattutto l’assaggio. I partecipanti hanno avuto
anche la fortuna di avere una docente, dr.ssa
Maria Luisa Ambrosino, fra i principali esperti in materia.
Anche io ho
imparato con lei.
Guarda le
foto qui
Buonolio Salus Festival, il programma delle due giornate
Invitate
amici e conoscenti, diffondete la notizia e partecipate numerosi e attivi,
saranno due giornate bellissime all’insegna dell’olio e del territorio. La
location è La Tour D’Argent, in un festival dedicato al prodotto madre della
nostra terra: l’olio da olive.
gastroliArt! l’arte di fare
olio
e Duc In Altum
presentano
Il Caciocavallo Impiccato, di Salvatore e Monica
Li ho
conosciuti solo qualche settimana fa, ma subito mi sono piaciuti. Salvatore e
Monica gestiscono La Cascina Country
House di Alvignano: una gran bella location, per
appassionati e cultori del buon cibo. In questo particolare momento sono molto
attento alla ristorazione, chi mi segue lo sa, perché credo che sia l’unico
veicolo di promozione immediato e depositaria del patrimonio di saperi e sapori
legati alla cucina tradizionale della nostra terra. La Cascina mi ha fornito la
sensazione che cercavo, perché dimostra in maniera seria la giusta attenzione
verso i prodotti di qualità del territorio ed in particolare dell’olio
extravergine da olive, troppo spesso banalizzato nella ristorazione.
La carta degli Olii c'è
Sarà
presentata Domenica 30 Marzo nella location che ospiterà Buonolio Salus Festival,
la “Carta degli Oli dell’Alto Casertano”,
un progetto ideato e realizzato da me per sostenere la filiera olivicola locale
in un momento che sta segnando indelebili le difficoltà produttive e
commerciali.
Il turismo
enogastronomico, particolarmente apprezzato e ricercato dai turisti,
rappresenta un nuovo modo di viaggiare che sta conquistando un numero sempre
crescente di “appassionati” alla ricerca di nuovi sapori e tradizioni
autentiche.
In questo
frangente la valorizzazione e la promozione della ristorazione di qualità
assume un ruolo nuovo, diventando il vettore della cultura e dei valori
saldamente legati al proprio territorio e alle proprie radici.
Mamma: conosci l'extravergine?
Consumare
olio extravergine di qualità, puro succo di oliva con determinate
caratteristiche, è un investimento per la nostra salute.
Immaginate per i nostri piccoli quanto può essere importante questo alimento. Bisogna
fare attenzione però: l’extravergine non è tutto uguale, io vi parlo del puro
succo di oliva, estratto dal mesocarpo e direttamente commestibile. E’
indispensabile avere cultura di prodotto e corretta informazione per cambiare a
dinamica degli acquisti e assumere la consapevolezza di come ci si alimenta, l’educazione
alimentare dovrebbe essere inserita - oltretutto - nei piani studio dei nostri
giovani.
Qual è allora
il veicolo per cambiare rotta e consapevolizzare? Ce lo siamo chiesti nella
fase di organizzazione delle attività del Buonolio Salus Festival:
sono le mamme, i consumatori attenti e
gli appassionati. La consapevolezza è la condizione
necessaria per qualsiasi cambiamento, e non si può cambiare una situazione se
non si è in grado di percepire lo stato attuale. Ecco perché Domenica 30 Marzo
2014 dalle ore 10:00 presso La Tour D’Argent abbiamo organizzato un
percorso di avvicinamento all’assaggio degli oli. L’obiettivo è quello di
fornire, evitando un eccessivo appesantimento delle parti teoriche e
privilegiando il diretto coinvolgimento dei partecipanti, gli strumenti
conoscitivi necessari ad effettuare una scelta cosciente del prodotto.
Appuntamento quindi con le mamme, i
consumatori e con gli appassionati o chi si sente di presenziare. La
conoscenza e l’importanza di un alimento in un incontro dedicato alla cultura
del prodotto madre della nostra terra e alla corretta informazione. Vi aspetto!
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